Akshita Mehta è l’autrice di “Luminous Tranquillity”, un progetto di tesi per il Master in Interior & Living Design che mira a esplorare le complessità delle micro-abitazioni, esaminando i principi di design, l’impatto potenziale sulla vita urbana e la capacità di soddisfare le diverse esigenze degli individui e delle coppie moderne.
Seguendo l’idea che le unità di micro-abitazione elevano la compattezza a forma d’arte utilizzando efficacemente ogni metro a disposizione, Akshita ha proposto un’unità di micro-abitazione che presenta un layout su due piani che ottimizza la penetrazione della luce naturale e crea un senso di apertura all’interno di uno spazio compatto.
Akshita Mehta è l’autrice di “Luminous Tranquillity”, un progetto di tesi per il Master in Interior & Living Design che mira a esplorare le complessità delle micro-abitazioni, esaminando i principi di design, l’impatto potenziale sulla vita urbana e la capacità di soddisfare le diverse esigenze degli individui e delle coppie moderne.
Seguendo l’idea che le unità di micro-abitazione elevano la compattezza a forma d’arte utilizzando efficacemente ogni metro a disposizione, Akshita ha proposto un’unità di micro-abitazione che presenta un layout su due piani che ottimizza la penetrazione della luce naturale e crea un senso di apertura all’interno di uno spazio compatto.
Leader Progetto | Mentore
Nicola Campri
Autori del progetto
Akshita Mehta
Il piano terra dell’unità integra in modo fluido le aree soggiorno, sala da pranzo, cucina e bagno, creando un centro nevralgico per le attività quotidiane. Al piano superiore, la camera da letto funge da rifugio tranquillo per il relax e la rigenerazione. Questo design a più livelli promuove un equilibrio tra privacy e connessione, consentendo alle persone di passare senza soluzione di continuità tra la propria vita personale e sociale. La disposizione openspace del piano terra favorisce una sensazione di ampiezza e facilita l’interazione tra gli inquilini.
L’obiettivo dell’autrice con la creazione di questo concept era quello di dare l’idea di un dualismo tra spazi e atmosfere diverse. I cambiamenti naturali della luce sono stati fondamentali per questo scopo, l’idea è infatti stata ispirata dalla qualità fugace della luce durante il giorno e dal contrasto tra l’interazione comunitaria al piano terra e il ritiro solitario a cui è destinato il piano superiore.