UNFOLD 2025, un’esposizione e conferenza curata da Domus Academy, torna come parte della Milano Design Week 2025. Scopri di più!
UNFOLD 2025: come ripensare l’impatto del Design
Fedele alla sua missione di immaginare il futuro e ispirare la vita e le persone nel mondo attraverso il Design, Domus Academy si afferma come catalizzatore di talenti emergenti, invitando giovani designer a esplorare il panorama in continua evoluzione del design attraverso prospettive diversificate.
Come parte di questa iniziativa, Domus Academy ha lanciato una call aperta, selezionando 11 prestigiose università internazionali di design provenienti da Europa, Medio Oriente, Sud America, Regno Unito e Stati Uniti. Gli studenti selezionati presenteranno i loro progetti presso BASE Milano, offrendo una visione ambiziosa del futuro del design.
Giunta alla sua seconda edizione, UNFOLD sfida i partecipanti con il tema “REAFFIRM DESIGN://reframing design impact “. Questo concetto invita a una rivalutazione critica del ruolo del design nella società contemporanea, spostando l’attenzione dalla mera produzione agli effetti concreti della pratica stessa sul mondo reale. In un’epoca di sfide globali urgenti, l’evento stimola il dibattito su come il design plasmi gli ambienti, le società e le tecnologie.
I partecipanti sono incoraggiati a mettere in discussione i paradigmi convenzionali ed esplorare le profonde responsabilità del design. Ridefinendo la sua rilevanza, l’iniziativa mira a ispirare contributi innovativi e critici, dimostrando come il design possa generare cambiamenti significativi e sfidare le pratiche consolidate.
L’esposizione presenterà progetti pionieristici che superano i confini tra design, moda e tecnologia. Dai capi realizzati con materiali viventi alle installazioni interattive che esplorano autonomia e oggettificazione, queste opere ridefiniscono il design come catalizzatore di trasformazione.
I temi chiave includono sostenibilità, riappropriazione culturale e resistenza. Innovazioni come i tessuti a base di cheratina offrono alternative sostenibili ai metodi di produzione dannosi, mentre design interattivi sfidano le percezioni su genere, identità e autodeterminazione. Anche l’accessibilità sanitaria è un focus importante, con progetti che fondono design e benessere per responsabilizzare gli utenti.
Unendo tecnologia, artigianato e design speculativo, queste iniziative visionarie propongono futuri alternativi in cui inclusività, sostenibilità e pensiero critico plasmano nuove possibilità. Oltre a essere una pratica estetica, il design si afferma come strumento di resistenza, empowerment e trasformazione.
Come parte della mostra, Domus Academy presenterà due progetti d’eccellenza realizzati dagli studenti dei Master in Product Design e Interaction Design, selezionati tra dieci progetti sviluppati durante il workshop tematico condotto dalla faculty, che ha coinvolto 35 studenti.
Post-Utopian Light Production
Team: Alexandar Genov (Bulgaria), Yu Wei Hu (Taiwan), Aylin Asli Altınkılıç (Turchia)
Project Leader: Mario Minale
Promuovendo un approccio pratico alla produzione di mobili, Post-Utopian Light Production sfida i modelli tradizionali di consumo, incoraggiando un’interazione più responsabile e creativa con il design.
Attraverso una guida interattiva, il progetto educa e responsabilizza gli utenti nella realizzazione di prodotti con materiali riciclati, rafforzando il legame con le proprie creazioni e favorendo la sostenibilità.
Il progetto nasce in risposta alle problematiche della sovrapproduzione e dei rifiuti nel settore dell’arredamento, dove solo il 10% dei mobili scartati nell’UE viene riciclato.
L’obiettivo è trasformare il comportamento dei consumatori, passando da un consumo irresponsabile a una maggiore valorizzazione e cura degli oggetti, ispirandosi a metodologie storiche e contemporanee come l’Autoprogettazione di Enzo Mari e 100 Chairs in 100 Days di Martino Gamper.
La guida Post-Utopian Light Production è strutturata come una risorsa pratica che copre l’approvvigionamento dei materiali, la preparazione, gli strumenti e i metodi di costruzione adatti a diversi livelli di abilità: dalle semplici lampade in carta ai progetti più avanzati che sfruttano le caratteristiche e le proprietà intrinseche dei materiali.
Inoltre, la guida propone soluzioni energetiche alternative, come solare, eolico e bioenergia, affinché i prodotti finali siano adattabili e sostenibili.
Infine, il progetto mira a creare una rete di supporto con biblioteche di strumenti e laboratori pubblici, rendendo la costruzione di mobili sostenibile e accessibile a tutti.
Tracked&Sold
Team: Ekin Yüksel (Turchia), Javiera Bakic (Croazia), Kriti Nagar (India)
Project Leader: Mario Minale
Il progetto esplora la raccolta pervasiva di dati personali, la sorveglianza e la privacy nell’era digitale. Tracked&Sold mette in evidenza come le applicazioni di uso quotidiano traccino e monetizzino i dati degli utenti, spesso senza un consenso esplicito, invitando al contempo le persone a prendere un ruolo attivo nella protezione della propria privacy.
Ispirato a progetti artistici che denunciano la normalizzazione della sorveglianza e indagano l’intersezione tra arte, privacy e controllo, il progetto mira a sensibilizzare sulla vulnerabilità dei dati personali, rendendo gli utenti consapevoli dei rischi connessi alla continua esposizione delle proprie informazioni.