Maria Giulia Prezioso Maramotti di Max Mara ha condiviso con gli studenti di Domus Academy preziose intuizioni sull’evoluzione della moda, sulla strategia del marchio e sui talenti emergenti. Leggi qui sotto per saperne di più!
Nell’ambito della serie di incontri Disrupting Patterns Talk, Domus Academy ha avuto il piacere di ospitare Maria Giulia Prezioso Maramotti, membro del consiglio di amministrazione di Max Mara Fashion Group.
Maria Giulia Prezioso Maramotti ha offerto agli studenti del Master in Fashion Design, del Master in Fashion Management e del Master in Luxury Brand Management un’analisi chiara e approfondita sullo stato attuale della moda, evidenziando le crescenti pressioni sui brand, il ruolo in evoluzione delle sfilate e le sfide che i designer emergenti devono affrontare.
Maria Giulia Prezioso Maramotti ha ripercorso il proprio percorso all’interno di Max Mara, sottolineando l’importanza dell’esperienza diretta nel retail per sviluppare una visione strategica solida. Dopo aver lavorato in Francia e negli Stati Uniti, è tornata in Italia nel 2019 e oggi guida i brand di Max Mara Fashion Group, occupandosi di marketing, merchandising e retail.
Analizzando il comportamento dei consumatori, ha evidenziato le differenze tra Europa e Stati Uniti. Mentre i clienti europei sembrano dare priorità all’eredità del marchio e alla qualità del prodotto, i consumatori americani sembrano essere più influenzati dalla percezione del brand e dalla comunicazione digitale. Nel panorama retail attuale, ha sottolineato la necessità di un’identità di marca forte e di un’interazione personalizzata con il cliente.
Di fronte alle sfide globali, Max Mara punta su artigianalità, materiali di alta qualità e relazioni durature con i clienti. Il brand rimane fedele alla propria autenticità e al proprio heritage, razionalizzando al contempo le collezioni per preservare l’integrità creativa.
I brand del Max Mara Fashion Group collaborano regolarmente con designer e stilisti, una pratica radicata nella loro storia. Maria Giulia Prezioso Maramotti ha messo in guardia dal rischio di un’eccessiva dipendenza dai social media come fonte d’ispirazione creativa, affermando che l’esposizione continua a riferimenti ripetitivi limita l’originalità. La vera creatività, ha sostenuto, nasce dallo studio della storia e da una profonda conoscenza del settore.
Riflettendo sull’attenzione crescente dell’industria per la spettacolarizzazione, Maria Giulia Prezioso Maramotti ha messo in dubbio la sostenibilità a lungo termine dell’attuale modello basato sugli eventi. Ha osservato come le collezioni resort, un tempo rare, siano diventate uno standard del settore e come le sfilate di alta moda—un tempo riservate ai clienti più esclusivi—siano ora eventi mediatici di massa, una sorta di competizione per catturare l’attenzione in un mercato saturo.
“Le sfilate non sono più solo un’occasione per presentare le collezioni; sono parte di un ciclo mediatico più ampio, dominato da celebrità e influencer,” ha osservato. Questo ritmo incessante, ha aggiunto, rischia di esaurire l’energia creativa dei designer, costretti a produrre numerose collezioni all’anno sotto pressione costante.
Maria Giulia Prezioso Maramotti ha sottolineato la crescente polarizzazione del mercato, dove pochi grandi gruppi dominano l’industria. Oggi, l’80% dei profitti annuali della moda—dal lusso allo sportswear—è generato da sole dieci aziende. Tuttavia, ha evidenziato come aziende indipendenti e a conduzione familiare, come Max Mara, abbiano un vantaggio competitivo, potendo evitare la pressione a breve termine tipica delle società quotate in borsa.
“Il successo nella moda non si basa solo sulla forza finanziaria, ma anche sui valori, sulla narrazione e sul coinvolgimento della comunità,” ha dichiarato, ribadendo che i brand indipendenti hanno ancora spazio per prosperare.
Pur riconoscendo le difficoltà che i giovani designer incontrano nell’ottenere finanziamenti, ha citato realtà alternative come la Copenhagen Fashion Week, che favorisce l’innovazione e i nuovi talenti. Ha menzionato brand come Fear of God e Auralee come esempi di aziende che combinano sartorialità e innovazione. Tuttavia, ha espresso preoccupazione per la scarsa visibilità della vera creatività nell’attuale industria della moda.
Maria Giulia Prezioso Maramotti ha riaffermato l’approccio storico di Max Mara, che privilegia il valore del brand rispetto alla figura del designer-star, in contrasto con la frequente rotazione dei direttori creativi nel settore. “Quando i designer si spostano continuamente tra diverse maison, la creatività rischia di diventare ripetitiva anziché evolversi,” ha commentato.
Mentre l’industria affronta queste trasformazioni, ha sottolineato la necessità per i brand di trovare un equilibrio tra una forte direzione creativa e una solida strategia aziendale, per garantire longevità in un mercato sempre più volatile.
A conclusione dell’incontro, Maria Giulia Prezioso Maramotti e il suo team hanno anticipato future collaborazioni e iniziative educative volte a supportare nuovi talenti, tra cui il workshop che guideranno alla Domus Academy a partire da febbraio 2025, coinvolgendo gli studenti del Master in Fashion Design.
TALK CON MAX MARA FASHION GROUP
Guarda l’intervento completo di Maria Giulia Prezioso Maramotti a Domus Academy. Approfondisci l’evoluzione della moda, l’identità del marchio e le sfide creative. Esplora la sua prospettiva sui cambiamenti del settore, sui talenti emergenti e sul futuro della moda. Non perdertelo: guarda subito il video!