La paura nello spazio pubblico, soprattutto da parte di donne e ragazze, è stato il tema centrale del talk tenutosi in Triennale Milano, il 23 maggio, durante l’Arch Week, in collaborazione con le fondatrici di Sex & the City Florencia Andreola e Azzurra Muzzonigro.
Nella prima parte dell’intervento, Florencia e Azzurra hanno presentato il loro libro “Libere, non coraggiose. Donne e paura nello spazio pubblico”, nella seconda parte dell’incontro, i progetti sviluppati dagli studenti del Master in Urban Vision & Architectural Design di Domus Academy con la guida progettuale di Sex & the City sono diventati il punto di partenza per una riflessione più ampia sul ruolo della progettazione dello spazio pubblico nell’affrontare il tema della sicurezza e della percezione della paura nello spazio pubblico, soprattutto da parte di donne e ragazze.
La paura nello spazio pubblico, soprattutto da parte di donne e ragazze, è stato il tema centrale del talk tenutosi in Triennale Milano, il 23 maggio, durante l’Arch Week, in collaborazione con le fondatrici di Sex & the City Florencia Andreola e Azzurra Muzzonigro.
Nella prima parte dell’intervento, Florencia e Azzurra hanno presentato il loro libro “Libere, non coraggiose. Donne e paura nello spazio pubblico”, nella seconda parte dell’incontro, i progetti sviluppati dagli studenti del Master in Urban Vision & Architectural Design di Domus Academy con la guida progettuale di Sex & the City sono diventati il punto di partenza per una riflessione più ampia sul ruolo della progettazione dello spazio pubblico nell’affrontare il tema della sicurezza e della percezione della paura nello spazio pubblico, soprattutto da parte di donne e ragazze.
Perché parliamo di urbanistica di genere? E che cos’è?
La città si rivela spesso ostile alle donne, alle minoranze di genere e alle persone con disabilità. Ciò evidenzia la necessità di una pianificazione urbana inclusiva che affronti ciò che è tipicamente escluso o reso invisibile, proprio come la vita e il lavoro delle donne sono stati storicamente trascurati. Guardare la città da una prospettiva di genere implica interrogarsi sul rapporto tra spazi pubblici e privati, sull’uso di genere delle aree e dei servizi urbani, in particolare nel lavoro di cura, e sui problemi di sicurezza che le donne e le minoranze di genere devono affrontare, soprattutto di notte.
Una pianificazione urbana sensibile al genere implica l’ascolto e l’osservazione delle diverse esigenze dei cittadini di tutte le età e provenienze. In definitiva, una città progettata da una prospettiva di genere va a beneficio di tutti i cittadini, non solo delle donne, rendendo questa prospettiva fondamentale da affrontare per architetti e progettisti.
I progetti presentati al Comune di Milano
Il workshop, che ha coinvolto gli studenti del Master in Urban Vision & Architectural Design, le fondatrici di Sex & the City e alcuni rappresentanti del Comune di Milano, aveva l’obiettivo di inquadrare lo spazio urbano da una prospettiva di genere. Il workshop si è concentrato sulla zona della Stazione Centrale di Milano, un’area che presenta diverse sfide, soprattutto dal punto di vista dell’insicurezza che le donne provano nell’attraversarla. La Stazione Centrale di Milano è una delle zone più indicate dalle cittadine alla domanda “dove ti senti più insicura a Milano?”. La domanda proposta agli studenti è stata: “Come possiamo ripensare l’area della Stazione Centrale per far sentire meno insicure le donne e le minoranze di genere?“. Gli studenti hanno elaborato dei progetti che proponessero un’idea di città in cui la sicurezza viene affrontata da una prospettiva olistica, promuovendo una comunità di cura e vigilanza reciproca e attuando diverse politiche e strategie di progettazione. Le proposte sono state poi presentate a una giuria di esperti, tra cui rappresentanti del Comune di Milano, presenti anche al talk.
Per scoprire i progetti e conoscere l’urbanistica di genere, registrati qui e partecipa alla conferenza!
Crediti foto: Sex & the City